Elezioni a Dolo: Denis Rosa è il nostro candidato

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Per Dolo cuore della Riviera

IDV DELLA RIVIERA DEL BRENTA: FERMARE LO SCEMPIO DEI DIRITTI DEGLI ANIMALI

<<Ciò che distingue l’ uomo dagli animali è l’ intelligenza>> dice Alberto Monetti coordinatore dell’Italia dei Valori della Riviera del Brenta: << tuttavia quando un uomo prende un animale, gli lega una pietra al collo e lo getta da un ponte ebbene, questo non è un uomo, ma a sua volta un animale della peggior specie. Quale futuro per un cittadino se il suo livello di coscienza è pari a quello di uno sciacallo volto al soddisfacimento del proprio bisogno immediato?>> prosegue Monetti. “Tale gesto non può essere semplicemente classificato come un atto di stupidità, una bravata, anzi! La gravità di un simile gesto deve far riflettere sullo stato di degrado morale cui versa la Nostra società, ove tutti si professano buoni cittadini ma alla prima occasione si scagliano contro i più deboli e gli indifesi, siano essi uomini o animali, per soddisfare gli istinti più beceri e repressi. Tali soggetti non meritano di essere definiti “cittadini” ne tantomeno “persone”. Auspichiamo che le Forze dell’ ordine trovino il responsabile di quanto accaduto l’ autore materiale e morale di tale gesto e che l’autorità giudiziaria provveda ad una sanzione esemplare in tempi brevi”.

La centrale a biomasse di Pesaro

Riportiamo il comunicato stampa dell’on. Scilipoti che chiede al governo un intervento sulla nascita di una centrale a biomasse in provincia di Pesaro, a Orciano.

AMBIENTE. SCILIPOTI (IDV): BISOGNA IMPEDIRE LA NASCITA DI UNA CENTRALE TERMOELETTRICA A BIOMASSE.

ROMA 22.07.09 – “Dobbiamo assolutamente impedire che il mangimificio presente nel comune di Orciano venga trasformato in una centrale termoelettrica a biomasse, determinando un aumento del tasso delle patologie degenerative nella zona”. Così il Deputato dell’Italia dei Valori Domenico Scilipoti in merito alla questione di un’azienda produttrice di mangimi situata nella provincia di Pesaro. “Questa eventuale trasformazione non soltanto prevede uno spreco di 24 milioni di euro all’anno di certificati verdi ma, soprattutto, comporta una serie di gravi conseguenze per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Il mangimificio in questione infatti – prosegue Scilipoti – sorge su un’area geografica che interessa, oltre al comune di Orciano, almeno altri 13 comuni limitrofi: Barchi, Sant’Ippolito, Serrungarina, Saltara, Cartuceto, Montemaggiore al Metauro, Fossombrone, Isola Del Piano, Monte Felcino, San Giorgio di Pesaro, Piagge, Fano e Mondavio”. Il Presidente della C.I.T.A.S. (Comitato Intercomunale per la Tutela dell’Ambiente e della Salute) Alfredo Sadori, incontrandosi con l’On. Scilipoti, ha affermato: “Da oltre un anno, il Coordinamento provinciale dei Comitati di Pesaro e Urbino ha organizzato dei sitin di sensibilizzazione davanti alla sede della Procura della Repubblica di Pesaro.” Continua l’On. Scilipoti: “Dalla documentazione fornita dal Coordinamento dei Comitati, sembrerebbe che gli esposti inviati, in cui si denunciava tutta una serie

di irregolarità, accertate dagli organi di polizia giudiziaria, non abbiano sortito alcun effetto. Tali irregolarità riguardano l’assenza di certificati antincendio, l’emissione di fumi non controllati e la costruzione di una platea armata di 2100 mq non autorizzata. E’ dunque necessario – conclude il Deputato – che il Ministro per l’Ambiente intervenga immediatamente sulla questione perché, se il mangimificio di Orciano venisse trasformato in una centrale termoelettrica, ad essere in pericolo saranno i cittadini e l’ambiente in cui vivono”.

On. Domenico Scilipoti

Consiglieri regionali: beautiful exit, 250.000 euro l’anno e cinque incarichi

Può un consigliere regionale guadagnare 250.000 euro l’anno, avere cinque incarichi e godere di una buon’uscita da capogiro? Se lo chiedono alcuni consiglieri dell’IDV della regione Friuli Venezia Giulia.

“E’ vero che un ex dirigente regionale, in quiescenza grazie alla beautiful exit, ricopre cinque incarichi su nomina della Regione con un compenso annuo complessivamente superiore a 200.000 euro?”

L’oggetto dell’interrogazione è: “è vero che un ex dirigente regionale, in quiescenza grazie alla beautiful exit, ricopre cinque incarichi su nomina della Regione con un compenso annuo complessivamente superiore a 200.000 euro?”

“Dalle informazioni in nostro possesso – hanno sottolineato i due consiglieri –  parrebbe che lo stesso ex direttore regionale sia stato nominato in rappresentanza della Regione quale revisore dei conti dell’A.R.S.;sindaco effettivo del Collegio dei revisori dei conti dell’”Aeroporto Friuli Venezia Giulia S.P.A.”;sub-Commissario per la ricostruzione della Val Canale – Canal del Ferro;direttore di AGEMONT spa;sub-Commissario del sito inquinato nazionale di Grado- Marano. Un tale cumulo di cariche (se confermato) è inaccettabile. Per questo interroghiamo il Presidente della Regione per sapere se ciò corrisponde al vero e se è altrettanto vero che complessivamente, le indennità relative ai predetti incarichi ammonterebbero a più di 200.000 euro annui, alle quali si aggiunge la pensione da ex Dirigente regionale”

“Se queste notizie dovessero trovare fondamento, contraddirebbero quanto affermato dallo stesso Tondo che in più occasioni, a mezzo stampa, si impegnava a non attribuire incarichi a personale dirigenziale in quiescenza. D’altro canto confuterebbero l’impegno più volte enunciato da parte di questa Giunta di sobrietà nella gestione amministrativa e di contenimento della spesa. Ciò che chiediamo anche al presidente – hanno concluso – èse gli incarichi citati potevano essere attribuiti a più persone, non in quiescenza, valorizzando le tante professionalità presenti sul territorio e se il Presidente ritenga di aver ben operato acconsentendo alla nomina di un ex Direttore regionale, beneficiario di una beautiful exit di circa 247.000 euro e di una corposa pensione, in cinque organismi in rappresentanza della Regione per un’indennità complessiva superiore ad almeno 200.000 euro lordi.”

14 luglio 2009

da IDV Friuli Venezia Giulia.

4° incontro nazionale IDV a Vasto (CH)

Come ogni anno dal 18 al 20 settembre 2009 si terrà a Vasto, in provincia di Chieti, l’incontro nazionale dell’Italia dei Valori. Questa la lettera di Antonio di Pietro:

Cari Amici,

ho il piacere di informarvi che anche quest’anno ci ritroveremo a Vasto (CH) per il 4° incontro Nazionale dell’Italia dei Valori, che si svolgerà presso Palazzo D’Avalos – Piazza L.V. Pudente da venerdi 18 a domenica 20 settembre.

La manifestazione, come ogni anno, prenderà il via con il mio discorso di apertura lavori alle ore 10.00 di venerdi 18 settembre e si chiuderà alle ore 13.00 di domenica.

E’ passato un anno estremamente intenso dal punto di vista politico e nel quale molte cose sono cambiate, ad iniziare dal nostro partito. L’Italia dei Valori ha ottenuto un risultato straordinario, vedendo raddoppiare i propri consensi rispetto alle politiche del 2008, e l’8% dei voti ottenuti alle ultime elezioni Europee ha definitivamente consacrato il nostro partito forza politica di assoluto rilievo nel sistema nazionale.

L’appuntamento di Vasto sarà la sede migliore per fare il punto della nostra attuale azione politica e tracciare le linee di quella futura, attraverso incontri e dibattiti sui principali temi della politica italiana.

Ulteriori dettagli e delucidazioni (anche con riferimento alle convenzioni alberghiere) saranno nei prossimi giorni pubblicati sul sito www.italiadeivalori.it.
Per ulteriori informazioni potete contattare la Sede Nazionale del partito (Roma, Via di Santa Maria in Via, 12- tel. 06/97848144, fax. 06/97848355, e-mail:
info@italiadeivalori.it).


Vi aspetto,

Antonio Di Pietro
Presidente Italia dei Valori

Progetto eolico nel golfo di Trieste

Ripubblichiamo questo interessante articolo dell’Italia dei Valori del Friuli Venezia Giulia, riguardante un impianto eolico nel golfo di Trieste.

Ansaldo Sistemi Industriali Spa progetta la costruzione di un impianto per la produzione di energia eolica nelle acque del Golfo di Trieste. Lo ha annunciato l’ad di Asi Spa, Claudio Andrea Gemme, nel corso della cerimonia di posa della prima pietra per l’ampliamento delle officine di produzione di macchine elettriche, a Monfalcone, in provincia di Gorizia. La struttura di oltre 6.000 metri quadrati, destinata alla realizzazione di macchine elettriche di grandi dimensioni (oltre le 100 tonnellate), comporterà un investimento di oltre 14 milioni di euro e 18 mesi di lavori. «Questo investimento – ha affermato Claudio Andrea Gemme – rappresenta un eccezionale segnale di fiducia che il nostro azionista, il Fondo Patriarch, ha voluto confermare nell’ambito di un programma di impegni che permetteranno alla nostra azienda di traguardare un futuro di continuità e prosperità. In questa fase di crisi mondiale – ha proseguito Gemme – crediamo si debbano cogliere opportunità come questa per riorganizzare processi e attività interne e per riposizionarsi in un mondo che diventa sempre più competitivo». Nelle intenzioni di Asi Spa si potrebbe puntare anche alla creazione di una sorta di «parco eolico offshore» nel Golfo giuliano, utilizzando tecnologie che l’azienda possiede e ha presentato in altre regioni italiane. Il progetto è stato illustrato a grandi linee nei mesi scorsi nel corso di un incontro al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

IDV Friuli Venezia Giulia

I signori dello scranno

Riportiamo un articolo e un video di Antonio di Pietro, in occasione di un discorso ai precari della scuola.

Questa mattina ho parlato durante una manifestazione dei precari della scuola in piazza Montecitorio. Ho spiegato loro che non voglio fare promesse che poi non posso mantenere: non voglio illuderli. Il motivo è semplice, dentro i palazzi delle istituzioni, alla Camera, al Senato, nelle Commissioni, i politici sono sordi, mostri senza orecchie, che se ne fregano della parte debole del Paese, dell’opinione dei cittadini, della disoccupazione, e delle istanze che Italia dei Valori porta avanti nel vostro interesse. Loro, i Signori dello scranno, pensano soltanto a leggi ad personam, per loro, per i loro amici e per le lobby che li foraggiano.
Ho aggiunto che l’Italia dei Valori è emarginata, come si fa con “il diverso” che fa paura, ma a noi questa emarginazione ci fa onore, visti i personaggi.
Loro vanno dritti per la loro strada, e allora noi andremo per la nostra: nelle piazze, utilizzando la disubbidienza civile, e punendo questa casta al momento giusto, alle elezioni, ricordandoci di questa loro “sordità”. Perché l’unica arma che possiamo utilizzare, nel rispetto della democrazia, finchè respira anche se agonizzante, è il voto, non dimenticatelo: riponetelo ancora, in quei due giorni che avet a disposizione per votare, nell’urna sbagliata e vi fregheranno per altri 5 anni.
Non basta, oggi hanno consumato un’altra colossale porcata, come volevasi dimostrare: lo scudo fiscale, che ilMinistro dell’Economia aveva negato, ora è arrivato.
E non è solo uno scudo per gli evasori fiscali, ma anche un’impunità bella e buona per tutte quelle persone che, dopo aver guadagnato illecitamente denaro, ora, pagando una misera tangente allo Stato, si rifanno la verginità e il portafogli. Insomma, da oggi in poi, questi signori dobbiamo pure ringraziarli perché porteranno in Italia i frutti delle loro rapine.

Da ItaliaDeiValori.it

Lettera aperta di Sonia Alfano al Capo dello Stato

Riportiamo la lettera dell’eurodeputata Sonia Alfano indirizzata al Capo dello Stato, Napolitano. Il nostro gruppo non può che condividere il suo appello.

On. Presidente,

per parecchi anni mi sono battuta, da semplice cittadina, nel denunciare le collusioni di apparati del potere ufficiale con il gruppo mafiosodominante a Barcellona Pozzo di Gotto, città nella quale mio padre l’8 gennaio 1993 venne ucciso affinché non infastidisse più con il suo impegno giornalistico le dinamiche criminali di alto livello che trovavano sede o sponda in quel territorio.

In particolare, ho denunciato le notorie contiguità che hanno legato importanti magistrati di quella città ad esponenti apicali della criminalità organizzata. Ciò facevo già prima del 2 ottobre 2008. In quella data arrivò, poi, la tragica morte del prof. Adolfo Parmaliana, che con l’ultima lettera lasciataci prima del suo suicidio urlò al paese intero la sua riprovazione per le pratiche criminali di certa “magistratura barcellonese/messinese”. Signor Presidente, Adolfo Parmaliana era un militante politico, del Suo stesso partito, che aveva assunto il sacro rispetto della legalità quale stella polare del proprio impegno pubblico.

Per effetto della sua morte, sono stati avviati, dal Consiglio Superiore della Magistratura e dall’Autorità giudiziaria competente, i doverosi approfondimenti su alcuni magistrati del distretto di Messina. Uno di questi, il dr. Olindo Canali, fin dal 1992 in servizio alla Procura della Repubblica di Barcellona P.G., è oggi indagato (come ufficializzato, nel silenzio censorio degli organi di stampa, da numerosi siti internet e blog) dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria per falsa testimonianza e per favoreggiamento del capomafia barcellonese Giuseppe Gullotti. Entrambe le contestazioni a carico del dr. Canali sono aggravate dal fine di aver agevolato l’associazione mafiosa operante a Barcellona P.G..

Il dr. Canali è anche oggetto di una procedura del Consiglio Superiore della Magistratura, ancora in fase preliminare, di incompatibilità ambientale e funzionale. Sennonché, si è da ultimo appreso che egli, al fine di porre nel nulla il procedimento paradisciplinare a suo carico, abbia avanzato al CSM domanda di trasferimento volontario presso altra Procura della Repubblica siciliana: in particolare, addirittura, avrebbe espresso gradimento per due Procure distrettuali, come Catania Caltanissetta; una sorta di promozione per meriti sul campo. Se ciò davvero accadesse, cioè se il dr. Canali venisse trasferito su sua richiesta ad altra Procura della Repubblica, il CSM da Lei presieduto, Signor Presidente, scriverebbe l’ennesima pagina nera della sua pur non sempre commendevole storia.

Negli ultimi anni ho contestato pubblicamente l’operato di questo Consiglio Superiore della Magistratura, responsabile di aver operato una rappresaglia contro magistrati responsabili solo di aver fatto il proprio dovere (Forleo, De Magistris, Apicella, Nuzzi e Verasani) e di aver deliberato nomine poco decorose ad importanti vertici giudiziari (la peggiore, senz’altro, quella del barcellonese Antonio Franco Cassata quale Procuratore generale a Messina). A fronte della cacciata sommaria deliberata contro alcuni magistrati integerrimi, però, se il Consiglio Superiore della Magistratura omettesse di decidere per il dr. Olindo Canali il trasferimento d’ufficio ed il cambio di funzioni assesterebbe un intollerabile sfregio alla memoria di mio padre, Beppe Alfano, e di Adolfo Parmaliana, oltre che al decoro dell’ordine giudiziario.

Perché ciò non accada, allora, mi rivolgo a Lei, Signor Presidente, perché un’ipotesi così indecente non diventi realtà. Dopo aver lottato per anni da comune cittadina, mi sentirei alla stregua di un disertore se, oggi che ho la responsabilità di rappresentare l’Italia al Parlamento europeo, sulla scorta del voto di decine e decine di migliaia di cittadini, non mantenessi alta l’attenzione su un blocco giudiziario filomafioso che continua a imperversare nella mia Barcellona Pozzo di Gotto.

ItaliaDeiValori.it

I cortigiani di Re Silvio

Di Pancho Pardi, senatore IDV.

La vicenda della cena tra massimi esponenti politici del governo e della maggioranza con due giudici costituzionali assume toni da farsa. Mentre gli esperti di bon ton istituzionale raccomandano di affrontare la situazione “con passo felpato”, il giudice Mazzella, nella cui casa si è svolto il convivio, applica il consiglio a modo suo: rompe gli indugi e rivendica il diritto di invitare il “caro Silvio” tutte le volte che vuole e vorrà.
Lo fa con un proclama in cui sostiene che solo un dominio totalitario potrebbe impedirgli questa libertà personale. Il giudice Mazzella non avrà letto l’articolo su Europa in cui Federico Orlando ricorda che da bambino nelle passeggiate col padre sulla via della stazione incontrava un signore che scambiava al massimo con chiunque un breve saluto di convenienza. Alla sua richiesta di spiegazioni il padre rispose che era il procuratore del Regno e non poteva parlare con nessuno senza ledere l’immagine di imparzialità della giustizia. Qui giunge opportuna la precisazione di Tania Groppi su l’Unità: in Germania la Corte Costituzionale risiede a Karlsruhe, lontana dalla capitale.

Alcuni commentatori hanno sostenuto che Di Pietro, con la sua richiesta di dimissioni dei due giudici, avrebbe invaso l’autonomia della Corte Costituzionale. Curiosa logica: se la Corte deve essere autonoma non si capisce come due giudici costituzionali possano comprometterla esponendola al sospetto che possa essere condizionata proprio dalla loro fisica partecipazione a un irrituale incontro con esponenti dei poteri esecutivo e legislativo.

La questione non è solo teorica. Tra breve la Corte dovrà pronunciarsi sul Lodo Alfano (ministro presente alla cena) con cui il presidente del consiglio viene sollevato da tutti i numerosi e infamanti provvedimenti giudiziari a sua carico. Il cittadino preoccupato potrebbe temere che la decisione della Corte possa essere influenzata da contiguità che non avrebbero mai dovuto verificarsi. Ma in un certo senso la lettera di Mazzella fa involontariamente chiarezza e rende evidente che i due giudici presenti alla cena non possono più partecipare alla decisione sul Lodo Alfano. E si potrebbe aggiungere: se vogliono andare a cena col presidente del consiglio sono liberi di farlo ma liberino la Consulta del loro ingombro. Da parte sua la Corte Costituzionale saprà esercitare la sua autonomia.

Da ItaliaDeiValori.it